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Cos'hanno in comune ortaggi come la zucca e le zucchine e "frutti" come l'anguria o cocomero? Semplice: appartengono tutti alla stessa famiglia, quella delle cucurbitacee!
A dispetto di quello che crediamo da sempre, nonostante sia considerato un frutto a tutti gli effetti l'anguria è un ortaggio e come tale viene coltivato e gestito in orto (o anche in vaso, per chiunque fosse così "audace" da voler tentare una coltivazione domestica su veranda o balcone). Si tratta di una coltura annuale il cui fusto può raggiungere altezze a dir poco spropositate e i cui voluminosi frutti, dalla buccia esterna color verde, non sono solo dissetanti ma anche gustosi.
Tutti noi conosciamo bene le qualità dell'anguria: è fresca, dissetante, dolce e salutare. Tutte virtù che rendono il cocomero leader indiscusso della bella stagione.
Per tale ragione la semina dell'anguria si avvia generalmente tra aprile e maggio direttamente in orto, con la possibilità di avvalersi anche di una germinazione in semenzaio protetto tra febbraio e marzo a temperature stabili, che si aggirino attorno ai 20 gradi: ciò potrà consentirci di anticipare i tempi di germinazione, procedendo al trapianto in un secondo momento.
Qualora volessimo invece seminare in campo aperto, ricordiamo di inserire in ogni buchetta profonda almeno 5 cm e preparata anticipatamente almeno 4-5 semini di cocomero. Distanziamo di almeno un metro le buche, impostandole su file distanti tra loro almeno due metri. Tale sesto di impianto può essere anche utilizzato in caso di trapianto di colture nate in semenzaio.
Oltre ad aver bisogno di moltissimo spazio per gestire al meglio le cure colturali, le future piante di cocomero radicheranno facilmente in un letto di semina ben lavorato, soffice, ben drenato e nutrito con un concime a lento rilascio, da aggiungere in orto ogni volta che terminerà.
Le piante di cocomero andranno tutelate non solo tramite le classiche operazioni di pacciamatura e sarchiatura, ma anche e soprattutto assicurandosi due cose: che pianta e poi frutti nati da essa siano sottoposti ad un rinvigorente "bagno di sole" e che soprattutto le neonate angurie non entrino in contatto diretto con il suolo.
I cocomeri possono essere colti trascorso almeno un mese dalla semina; per capire se il momento "X" è finalmente giunto, basterà bussare sulla buccia esterna del frutto: se il rumore che si produce è sordo, allora gli ortaggi sono pronti per essere consumati. Ricordiamo che ogni pianta deve produrre circa 3-4 cocomeri, ragion per cui è consigliabile potare i rami in eccesso al fine di puntare sulla qualità, piuttosto che sulla quantità, della produzione.
L'anguria è una coltura continuamente bisognosa d'acqua. L'unico momento in cui la cucurbitacea non va annaffiata è quello precedente la raccolta degli ortaggi. Per buona parte del suo ciclo vitale, invece, possiamo irrigare la coltivazione con dosi generose d'acqua, stando attenti a non provocare ristagni idrici.
Altro aspetto fondamentale quando si sceglie di coltivare angurie in orto riguarda quello delle rotazioni e delle consociazioni con altri ortaggi. L'anguria non va mai coltivata su suolo che in precedenza ha ospitato solanacee o colture appartenenti alla sua stessa famiglia. Cipolle, pomodori, spinaci e lattuga sono invece le vicine di orto ideali per la cucurbitacea.
Le patologie e le aggressioni di parassiti o insetti che possono interessare il cocomero dipendono quasi sempre da una scorretta gestione colturale e, in particolar modo, dall'eccessiva irrigazione della piante con conseguente ristagno idrico. Se riusciamo a mettere in pratica ogni accorgimento per evitare tale imprevisto, la pianta sarà pressochè inattaccabile.
I nemici giurati dell'anguria sono: afidi e maggiolini, per quanto riguarda il comparto insetti; peronospora, crittogame, muffa e nerume se invece parliamo di malattie.
Oltre ad essere ricchissimo d'acqua - aspetto per il quale il frutto dalla polpa rossa è parecchio popolare - l'anguria contiene al suo interno moltissime virtù.
Ricco di potassio, vitamine e altri sali minerali, il goloso cocomero contribuirà non solo a depurare al meglio il nostro organismo, ma anche a contrastarne l'affaticamento, sostenendo cuore e pressione. L'anguria è inoltre una fonte inesauribile di antiossidanti: l'ideale per combattere l'invecchiamento.