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Coltura di origini asiatiche, lo spinacio si caratterizza per il sapore unico, la versatilità in cucina e le innumerevoli proprietà nutrizionali.
Niente male per un ortaggio, appartenente alla famiglia delle amaranthaceae, entrato nell'immaginario collettivo come contorno "controverso", amato si da Braccio di Ferro, ma talvolta detestato dai bambini. Una sorta di "odio" da esorcizzare in cucina adottando la preparazione di piatti allettanti adatti ai palati più "esigenti".
La semina dello spinacio è un processo piuttosto lungo che può essere avviata anche nei mesi estivi, concedendo ai periodi freddi la chance di vedere crescere forte e rigogliosa la verde pianta.
I semi possono essere interrati direttamente oppure si può ricorrere al classico semenzaio, trapiantando successivamente le colture neonate. In entrambi i casi, la semina può essere avviata tra marzo e maggio oppure a partire da agosto sino a ottobre, inserendo i semi in suolo dall'alto potere drenante, non concimato eccessivamente, avente un ph al di sopra di 6,5 e posto in luogo ombreggiato.
Il sesto di impianto ideale vedrà le piantine di spinacio distanti circa 20 cm l'una dall'altra, poste su file distanti tra loro almeno 50 cm.
Nonostante la sua semina sia piuttosto lunga, la fase di crescita della pianta di spinacio vanta una rapidità pazzesca: niente male per una coltura che vive di continue contraddizioni sin dalla sua germinazione!
Vi sono, tuttavia, alcuni accorgimenti da mettere in pratica in fase di coltivazione. Lo spinacio teme il caldo eccessivo: una spropositata esposizione solare rischia, infatti, di favorire una fioritura anticipata della pianta. In caso di suolo troppo "baciato dal sole" potremo aiutarci con teli ombreggianti .
Nei mesi più freddi, invece, potremo avvalersi di teli di tessuto non tessuto o di un tunnel per evitare che lo spinacio possa essere preda di gelate. Pacciamatura e sarchiatura, infine, ci consentiranno di tenere lontane le malerbe, consentendoci una serena e prolifica raccolta che può essere effettuata tutto l'anno.
Lo spinacio è una coltura che necessita di essere irrigata in maniera frequente, ma senza eccessi. Ricordiamo di bagnare il suolo ospitante le colture, non le sue foglie per evitare l'insorgere di patologie.
Rotazioni e consociazioni colturali vanno gestite con la stessa attenzione che dedichiamo all'irrigazione dello spinacio. Mai coltivare la pianta in terreni che hanno ospitato in precedenza o che ospiteranno colture appartenenti alla famiglia delle chenopodiacee; evitiamo, inoltre, di coltivare gli spinaci in terreni ove sono state gestite prima piante di legumi. Per quanto riguarda le consociazioni in orto, gli spinaci sono vicini di casa ideali della lattuga e degli altri ortaggi appartenenti alla famiglia delle composite.
Abbiamo sottolineato come ristagni idrici ed eccessiva esposizione solare possano mettere a repentaglio la salute della pianta di spinacio.
Tra le patologie più dannose per la pianta ricordiamo peronospora e marciume radicale da combattere con olio di neem, piretro o altri rimedi naturali. Gli stessi preparati bio possono contribuire a contrastare le aggressioni di insetti e parassiti come afidi e mosche dello spinacio, ma anche quelle di animaletti tediosi quali topi e lumache.
Al di là delle credenze popolari ben radicate nella nostra società, lo spinacio non è una fonte inesauribile di ferro: ci sono solamente 3 mg circa di questo minerale in ben 100 gr di spinaci. Poco male, però: l'ortaggio contiene una marea di nutrienti che rendono queste carnose foglie verdi un vero toccasana per la nostra salute.
Acido folico, vitamina A e luteina sono solo alcuni dei nutrienti contenuti in un gustoso piatto di spinaci, che però non vanno mangiati in maniera esagerata in caso si soffra di malattie reumatiche o calcoli renali: la verde verdura, infatti, contiene acido ossalico.